MOSTRA MERCATO DI BIENNO : XXXIII EDIZIONE

MOSTRA MERCATO DI BIENNO : XXXIII EDIZIONE

LA MOSTRA DELLE ARTI & DEI MESTIERI IN VALLE CAMONICA

MOSTRA MERCATO DI BIENNO : XXXIII EDIZIONE

LA MOSTRA DELLE ARTI & DEI MESTIERI IN VALLE CAMONICA

MOSTRA MERCATO DI BIENNO : XXXIII EDIZIONE

MOSTRA MERCATO DI BIENNO : XXXIII EDIZIONE

LA MOSTRA DELLE ARTI & DEI MESTIERI IN VALLE CAMONICA

MOSTRA MERCATO DI BIENNO : XXXIII EDIZIONE

LA MOSTRA DELLE ARTI & DEI MESTIERI IN VALLE CAMONICA

Storia del Borgo di Bienno | Val Grigna, Valle Camonica
Val Grigna · Valle Camonica

Storia del Borgo di Bienno

Un viaggio lungo secoli tra incisioni preistoriche, romanità alpina, confraternite medievali, ruote idrauliche e magli, tragedie e rinascite, arte sacra di grande respiro e una forte identità comunitaria.

Origini antiche e romanità alpina

Il territorio di Bienno si colloca nel cuore della Valle Camonica, una delle aree più ricche al mondo di incisioni rupestri. L’insieme dei parchi archeologici camuni costituisce il sito UNESCO Rock Drawings in Valcamonica (bene n. 94, iscritto nel 1979), con oltre 140.000 figure censite su un arco di più di ottomila anni. Questo sfondo culturale – di cui Bienno condivide il paesaggio e la memoria – racconta una presenza umana stabile ben prima dell’età storica.

Nel quadro della romanizzazione della valle (I sec. a.C.–I sec. d.C.), la vicina Cividate divenne la Civitas Camunnorum, nodo urbano e amministrativo con teatro e anfiteatro. Strade e percorsi d’altura collegarono i centri della valle, favorendo scambi e insediamenti sparsi anche nell’area dell’odierno Bienno.
Rocce incise nel Parco di Naquane, Valcamonica (immagine rappresentativa del contesto UNESCO)
Incisioni camune (immagine rappresentativa del contesto UNESCO Valcamonica – scheda UNESCO).

Medioevo civile e religioso

Fra tardo antico e pieno medioevo, le comunità della Val Grigna consolidano villaggi, chiese e consuetudini comunitarie. A Bienno la tradizione vuole un ruolo di primo piano dei monaci benedettini, attivi nel territorio camuno: a loro si attribuisce l’avvio o il riordino del Vàso Rè, il canale artificiale che convoglia l’acqua del torrente Grigna e che, scorrendo nell’abitato, alimenta ruote idrauliche per mulini, segherie e soprattutto fucine. Il tracciato del canale – ancora percepibile – è l’infrastruttura che segnerà la vocazione del borgo.

XI–XIII
Probabile sistemazione medievale del Vàso Rè e prime attestazioni di attività idrauliche a servizio di mulini e officine.
1348
La Peste Nera colpisce anche Bienno e la Val Camonica; seguono anni di tensioni tra fazioni locali (guelfi/ghibellini) e riorganizzazioni comunitarie.
XV–XVI
Cresce l’economia del ferro: si consolidano botteghe e confraternite; si edificano e decorano chiese e oratori (fra cui Santa Maria Annunciata).

Età moderna: tra arte, fede e disastri

Tra Cinque e Seicento Bienno vive una stagione intensa: le élite locali finanziano cicli pittorici e altari, mentre l’apparato produttivo del ferro raggiunge un apice che risuona in tutta la valle. Il 1634 resta però nella memoria come anno di grave alluvione del Grigna, che danneggia chiese e insediamenti, imponendo ricostruzioni nelle decadi successive.

Cartolina storica di Bienno (veduta del borgo)
Bienno in una cartolina d’epoca (pubblico dominio, Wikimedia Commons; data originale: inizi XX sec.).
Cartolina storica del ponte sul Grigna a Bienno, 1928
Ponte sul Grigna (cartolina 1928, pubblico dominio, Wikimedia Commons).

Età contemporanea: identità e valorizzazione

Tra Ottocento e primo Novecento la manifattura tradizionale resiste, sebbene sfidata dai nuovi impianti industriali di fondovalle. Alla fine del XIX secolo a Bienno si contano ancora numerose fucine in attività. Nel 1931 sul Colle della Maddalena viene eretta la monumentale statua del Cristo Re, opera dello scultore Timo Bortolotti: un segno identitario che domina il paesaggio camuno.

Nel secondo Novecento, mentre le antiche officine rallentano, matura una nuova stagione di tutela: il borgo è oggi inserito tra I Borghi più belli d’Italia e fregiato di Bandiera Arancione del Touring Club. La memoria del lavoro, della fede e dell’arte viene organizzata in percorsi museali diffusi. Con la L.R. Lombardia n. 9/2016 il vicino Comune di Prestine è stato incorporato in Bienno, ridefinendo l’ambito amministrativo attuale.

Statua del Cristo Re sul colle di Bienno
Statua del Cristo Re (foto Francescogb, CC BY-SA, Wikimedia Commons).
Veduta del colle di Cristo Re a Bienno
Colle di Cristo Re (Wikimedia Commons, CC BY-SA).

Arte sacra a Bienno: il ciclo del Romanino

Nel presbiterio della Chiesa di Santa Maria Annunciata (nel cuore del borgo) Girolamo Romanino realizza intorno al 1540 uno dei suoi cicli più noti in Valle Camonica, dedicato alle Storie della Vergine. Si riconoscono con chiarezza lo Sposalizio della Vergine (parete destra) e la Presentazione di Maria al Tempio (parete sinistra); frammenti sull’asse dell’antico altare alludono ad altri episodi apocrifi. Il presbiterio è separato dalla navata da un arco decorato con le Sibille, generalmente attribuite a Giovanni Pietro da Cemmo (fine Quattrocento).

Romanino, Sposalizio della Vergine, affresco a Bienno
Romanino, Sposalizio della Vergine, presbiterio di S. Maria Annunciata (Wikimedia Commons, licenza come da pagina file).
Romanino, Presentazione di Maria al Tempio, affresco a Bienno
Romanino, Presentazione di Maria al Tempio (Wikimedia Commons, CC BY-SA 3.0).

Approfondimenti: scheda Le vie del Romanino · schede Lombardia Beni Culturali su Santa Maria Annunciata.

Acqua & Ferro: il Vàso Rè e l’Antico Borgo dei Magli

Il profilo urbano di Bienno è modellato dall’acqua: il corso del Vàso Rè attraversa il nucleo storico e alimenta ruote idrauliche che per secoli hanno mosso magli e mantici. In età moderna la Val Camonica contava decine di fucine: fonti seicentesche ricordano oltre 100 officine distribuite nella valle (1562), con Bienno tra i centri più attivi per la produzione di utensili e ferri d’uso.

Nel XX secolo, con il declino dell’artigianato tradizionale, una parte del patrimonio è stata salvata e resa funzionante a scopo didattico: la Fucina-Museo e il Mulino-Museo costituiscono il nucleo del Museo Etnografico del Ferro, delle Arti e Tradizioni Popolari (fondato nel 1988), dove è ancora possibile vedere il ciclo del ferro e la molitura azionati dall’acqua.

Il canale del Vaso Rè a Bienno, con condotte e salti d’acqua
Il canale del Vaso Rè (foto Luca Giarelli, CC BY-SA 3.0).
Ruota idraulica alimentata dal Vaso Rè a Bienno
Ruota idraulica sul Vaso Rè (foto Luca Giarelli, CC BY-SA 3.0).
Curiosità toponomastica. La Val Grigna è spesso detta anche Valle dei Magli: non a caso, il soprannome tradizionale degli abitanti di Bienno è Padèle (padelle), un richiamo ironico alla secolare produzione di utensili in ferro.

Galleria storica (licenze libere)

Panorama storico di Bienno (cartolina 1917)
Bienno, cartolina 1917 – Pubblico Dominio · scheda
Ponte sul Grigna a Bienno (cartolina 1928)
Bienno, cartolina 1928 – Pubblico Dominio · scheda
Affresco: Sposalizio della Vergine a Bienno (Romanino)
Romanino, Sposalizio della VergineCC BY-SA · scheda
Affresco: Presentazione di Maria al Tempio a Bienno (Romanino)
Romanino, Presentazione al TempioCC BY-SA 3.0 · scheda
Statua del Cristo Re (Bienno)
Cristo Re (foto Francescogb) – CC BY-SA · scheda
Il canale del Vaso Rè a Bienno
Vàso Rè (foto Luca Giarelli) – CC BY-SA 3.0 · scheda

Tutte le immagini sono incorporate tramite Wikimedia Commons e riportano link alla pagina-file con dettagli di licenza e autore.

Fonti e approfondimenti

Le informazioni storiche sono state redatte in forma divulgativa a partire dalle fonti sopra elencate e dalla bibliografia locale. Per mostre, progetti didattici o usi scientifici si consiglia la consultazione delle pubblicazioni specialistiche.

© Bienno · Pagina storica a cura di Bienno Turismo. Testi in licenza CC BY 4.0 ove non diversamente indicato. Le immagini mantengono la licenza indicata nella rispettiva pagina di origine su Wikimedia Commons.